Da 25 anni, la bellezza è una responsabilità sociale

Antonio Cataldo racconta la storia, la visione e il futuro di Alla Violetta: dove la scienza incontra l’anima

Quando un’azienda attraversa un quarto di secolo, non celebra soltanto una data: celebra un’idea, una visione e tutte le vite che hanno contribuito a trasformarla in realtà.
“Alla Violetta” nasce venticinque anni fa in un piccolo spazio del Vomero, con un’intuizione che allora appariva controcorrente: portare la scienza all’interno del mondo della bellezza.

Oggi è considerata un’eccellenza nazionale nel campo dell’estetica avanzata, della medicina rigenerativa e della ricerca applicata ai protocolli di longevità estetica.
Abbiamo incontrato il Dott. Antonio Cataldo, fondatore, per un’intervista che è molto più di un racconto d’impresa: è un manifesto culturale sulla bellezza come responsabilità sociale.

Dott. Antonio Cataldo - fondatore della Alla Violetta

- Dott. Cataldo, qual è il primo ricordo che le viene in mente pensando agli inizi del centro?

- Quando ripenso a questi venticinque anni, la prima parola che mi viene in mente è “responsabilità”.Non è un termine che si associa facilmente al mondo dell’estetica, ma per me è sempre stato così: la bellezza non è un privilegio, è un dovere. È la responsabilità di prenderci cura di noi stessi e degli altri, di diffondere benessere, di creare lavoro, ricerca, cultura.

- Oggi “Alla Violetta” è una realtà strutturata, con team medico, estetico, un comitato scientifico in grande fermento. Come si è evoluto nel tempo il concetto di bellezza all’interno del vostro centro?

- Ricordo i primi giorni come se fosse ieri. Eravamo in pochi, con una visione chiara ma controcorrente: volevamo portare la scienza nel mondo della bellezza. In un’epoca in cui tutto sembrava ruotare attorno all’apparenza, noi parlavamo di fisiologia, di metabolismo, di equilibrio ormonale. Era un linguaggio nuovo, quasi eretico. Ma era anche il seme di qualcosa di grande: la nascita di un modo diverso di vivere l’estetica.

Nel tempo, “Alla Violetta” è cresciuta come cresce una famiglia. Oggi abbiamo un comitato scientifico stabile, un team medico ed estetico che lavora fianco a fianco, e un centro di ricerca interno che studia protocolli sempre più evoluti.

La nostra bellezza non è più solo estetica, è epigenetica: agisce sulle cause, non solo sugli effetti. È la stessa filosofia che ha ispirato la Reverse Age Formula™ a, il nostro progetto più ambizioso e innovativo.


- Uno dei vostri progetti più recenti ed innovativi è ReverseAgeFormula™Ci racconta come nasce e in cosa rappresenta una svolta nel mondo dell’estetica?

10 anni di meno senza bisturi grazie a REVERSEAGE formula™

- Reverse Age Formula™ è nata da una convinzione profonda: l’invecchiamento non è un destino, è un processo che si può rallentare — e in parte invertire — attraverso la scienza.

Oggi possiamo rigenerare i tessuti, riattivare i fibroblasti, riequilibrare l’ambiente cellulare senza ricorrere al bisturi. È la rivoluzione della chirurgia senza bisturi, dove la tecnologia incontra la biologia e la persona è al centro. Non promettiamo miracoli, ma risultati misurabili, clinicamente testati e profondamente umani. È un modo nuovo di prendersi cura di sé: senza rinunce, senza dolore, senza paura.

- Napoli è una città che ama la bellezza in tutte le sue forme. Che legame ha Alla Violetta con il territorio e con la cultura partenopea?

Via Bernini il cuore del Vomero e sede storica della VIOLETTA

- Napoli, in tutto questo, è stata molto più di uno sfondo. È l’anima stessa del nostro lavoro. Qui la bellezza è una forma di cultura, un linguaggio che unisce. La città ci ha insegnato l’arte dell’accoglienza, la passione per i dettagli, la capacità di emozionare. In ogni cliente che entra alla Violetta c’è un po’ di questa energia: curiosità, fiducia, voglia di rinascere.

- In un’epoca in cui molte attività del settore faticano a mantenere stabilità, Alla Violetta rappresenta un caso virtuoso anche per l’impatto occupazionale. Quante persone lavorano oggi con voi e quanto conta, per lei, dare lavoro e formazione in questo settore?
- Oggi più di 60 persone lavorano con noi. Sono professioniste e professionisti che condividono la stessa visione: la bellezza come esperienza collettiva e sociale. In venticinque anni abbiamo formato centinaia di estetiste, collaboratori e medici che oggi portano avanti la nostra filosofia in tutta Italia. È la parte che mi rende più orgoglioso: aver costruito un ecosistema che genera valore, lavoro e conoscenza.

Se dovessi descrivere il nostro team in una frase, direi che è un gruppo di persone che ama le persone. Non cerchiamo solo competenza, ma empatia. Ogni trattamento inizia con l’ascolto, ogni protocollo nasce da un confronto, ogni risultato è frutto di squadra. È questo spirito che ci distingue: la convinzione che la vera bellezza non è “fatta”, ma riconquistata.

25 anni di successi

Oggi, dopo venticinque anni, la sfida che mi entusiasma di più è portare il concetto di Reverse Age nel mondo digitale e nella formazione, per diffondere la cultura della bellezza scientifica anche oltre il centro fisico.

Credo che il futuro sarà fatto di integrazione tra medicina rigenerativa, estetica avanzata e intelligenza artificiale, sempre guidata però da una mano umana, da uno sguardo empatico, da un cuore che capisce.

Cosa auguro ad “Alla Violetta” per i prossimi venticinque anni?
Di restare fedele a sé stessa, ma di continuare a cambiare ogni giorno. Perché la bellezza, come la vita, non è mai un punto di arrivo — è un viaggio.

E noi, in questo viaggio, continueremo a scegliere la strada della ricerca, del rispetto e dell’amore per l’essere umano.
— Antonio Cataldo
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