PRP BIOMIMETICO

I casi di perdita di capelli nella popolazione e l’impatto sull'autostima e sulla depressione del fenomeno hanno condotto allo studio di terapie mirate a ridurre l'aspetto del diradamento ritardando, arrestando o invertendo il disturbo della crescita dei capelli. La sintesi di composti biotecnologici che imitano i fattori di crescita apre a nuovi approcci terapeutici.[1]

Circa l’85% degli uomini e il 33% delle donne si trovano prima o poi a dover affrontare la perdita di capelli. La calvizie maschile o alopecia androgenetica costituisce quasi il 95% dei casi di perdita di capelli negli uomini. (Fonte: Medihair) L'alopecia androgenetica, generalmente nota come calvizie comune, è ereditaria e gradualmente progressiva, poiché rende i capelli sempre più sottili e più corti fino alla scomparsa completa del cuoio capelluto.

Questa forma di calvizie è causata principalmente dall'azione di un ormone chiamato diidrotestosterone (DHT) sui follicoli piliferi sensibili. Gli individui ereditano una predisposizione genetica alla sensibilità agli effetti del DHT, che porta alla miniaturizzazione dei follicoli piliferi e alla conseguente perdita dei capelli.

All’età di 50 anni, circa l’85% degli uomini presenta segni di diradamento dei capelli. La genetica è la causa più importante della calvizie, ma possono inoltre influire sull’alimentazione, lo stress, lo stile di vita e le malattie.

[1] Randomized controlled trial on a PRP-like cosmetic, biomimetic peptides based, for the treatment of alopecia areata.

Le prime tre nazioni con i tassi più alti di perdita di capelli maschile sono tutte in Occidente: Spagna con il 44,50% della popolazione maschile colpita, Italia con il 44,37% e Francia con il 44,25%. (Fonte: Medihair)

Fonte: Dr. Michele Green, MD. Cosmetic Dermatologist ( https://www.michelegreenmd.com/prp-before-after-photos)

Fonte: Dr. Michele Green, MD. Cosmetic Dermatologist ( https://www.michelegreenmd.com/prp-before-after-photos)

In aggiunta, alcune ricerche recenti dimostrano che nel Regno Unito l’alopecia areata colpisca 2 persone su 1000. L’alopecia è considerata da alcuni ricercatori una condizione autoimmune che provoca chiazze calve che colpiscono qualsiasi parte del corpo, cuoio capelluto, petto, ascelle, ciglia, sopracciglia, ecc.

Si stima che colpisca circa il 2% della popolazione mondiale, sia uomini che donne, compresi i bambini: infatti, nella metà dei casi fa la sua comparsa entro i 20 anni, mentre nel 30% circa dopo i 40 anni. Ma questa condizione non è un problema esclusivamente maschile: secondo ultimi studi il 40% delle donne risulta essere affetto da alopecia, dichiarando di avere avuto problemi nel proprio matrimonio a causa della perdita dei capelli e che più del 50% delle donne sperimenti un diradamento dei capelli dopo i 50 anni. Come se non bastasse circa il 63% del campione esaminato afferma di avere problemi legati alla carriera.

Numerose statistiche indicano inoltre che le donne che conducono una vita stressante hanno 11 volte più probabilità di soffrire di perdita di capelli, attestando come lo stress possa influire sulla rigenerazione dei tessuti.

Il fenomeno, per i casi femminili, colpisce in fasi differenti della vita e può avere un esordio possibile già in pubertà e dopo la gravidanza, ma è soprattutto con il sopraggiungere della menopausa che si manifesta in maniera più frequente.

Fonte: DIAMOND SKIN CARE. Science Skill Service (https://diamondskincare.co.uk/prp-treatment/ )

La comparsa dell’alopecia è dovuta principalmente all’ipersensibilità e all’equilibrio ormonale, in particolare alla variazione del livello degli estrogeni (ormoni tipicamente femminili presenti in età fertile, che contribuiscono anche alla salute dei capelli) e gli androgeni; per questo la calvizie femminile sopraggiunge soprattutto durante la menopausa, periodo in cui si abbassa il livello degli estrogeni, ma può manifestarsi anche nelle altre fasi di sbalzi ormonali, come l’adolescenza, la gravidanza e dopo il parto.

Fonte: Dr. Michele Green, MD. Cosmetic Dermatologist ( https://www.michelegreenmd.com/prp-before-after-photos)

Per le donne la perdita dei capelli può avvenire anche per altri fattori, non dipendenti da una predisposizione genetica o cause ormonali. Ne è un esempio l’alopecia cosiddetta traumatica o da trazione, dove la perdita di capelli può essere provocata dall’abitudine di pettinare o trattare i capelli in maniera eccessivamente traumatica, per esempio con trecce molto strette o l’utilizzo eccessivo di piastre o trattamenti con temperature elevate che danneggiano il fusto dei capelli.

Per contrastare la caduta e sfoggiare capelli corposi e pieni di vita, l’estetica medica rigenerativa si rivela un valido aiuto contro il diradamento e/o assottigliamento di capelli: il PRP biomimetico è sicuramente il metodo più risolutivo per assicurarsi una chioma folta e in salute in totale sicurezza e tranquillità.

Negli ultimi anni questa tecnica ha preso sempre più piede raggiungendo picchi straordinari perché ovviamente la capacità del PRP di migliorare gli inestetismi senza preoccuparsi di controindicazioni o protocolli post-trattamento, dà una sicurezza maggiore nell’affrontare questo tipo di trattamento. La differenza straordinaria e sostanziale tra il PRP classico ed il biomimetico sta nel fatto di escludere i rischi di contaminazione propri del primo: il prelievo, la centrifuga, la separazione del plasma arricchito e il reiniettare, sono tutti passaggi del processo che si prestano a infettare il sangue; inoltre, altro rischio è che questo possa non essere sufficientemente “potente” per potere dare un risultato importante al paziente. Tutto ciò con il PRP biomimetico non è possibile: il prodotto è totalmente sterile e, quindi, il rischio di contaminazione è pressoché nullo; inoltre i risultati saranno massimizzati in quanto la concentrazione dei fattori e principi di crescita è la più alta possibile.

Si tratta di un mix che è iniettato nel cuoio capelluto ed è in grado di stimolarne le cellule staminali. In questo modo è possibile aiutare il naturale processo di creazione di nuovi vasi sanguigni e riparare le cellule danneggiate.

I fattori di crescita sintetici agiscono sulle cellule staminali del bulbo, supportano la rigenerazione del follicolo pilifero, e ne favoriscono il nutrimento invertendo cosi il processo di assottigliamento e favorendo una maggiore foltezza generale della chioma, visibile anche ad occhio nudo.

Il PRP biomimetico attiva la fase di crescita dei capelli e la formazione di nuovi follicoli; il follicolo pilifero si rigenera, favorendo la crescita del capello; mentre i capelli già presenti si inspessiscono e rafforzano. La caduta dei capelli rallenta fino ad arrestarsi completamente, perché blocca l’azione dell’ormone responsabile della caduta.


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Sitografia

D. Erin, Statistiche sulla caduta dei capelli (2024), in Medihair: https://medihair.com/it/statistiche-sulla-caduta-dei-capelli/ , ultima modifica 08 gennaio 2024.

F. Rinaldi, B. Marzani, D. Pinto & E. Sorbellini.  Randomized controlled trial on a PRP-like cosmetic, biomimetic peptides based, for the treatment of alopecia areata, Pages 588-593 | Received 13 Aug 2018, Accepted 27 Oct 2018, Published online: 03 Feb 2019:

https://doi.org/10.1080/09546634.2018.1544405 , https://www.tandfonline.com/doi/10.1080/09546634.2018.1544405

M. Russo. Che cos'è l'alopecia e cosa dice la scienza, in Wired Italia: https://www.wired.it/article/alopecia-capelli-perdita-donne/#:~:text=Si%20stima%20che%20l'alopecia,circa%20dopo%20i%2040%20anni., ultima modifica 29/03/2022.

Sanità Informazione, Calvizie: è donna 1 paziente su 3. Quattro milioni di italiane soffrono di alopecia: https://www.sanitainformazione.it/serveundottore/dermatologia/calvizie-e-donna-1-paziente-su-3-quattro-milioni-di-italiane-soffrono-di-alopecia/, ultima modifica 8 novembre 2022.

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